Nel 2016 ho ideato l’evoluzione del logo dei Simboli
Per accentuare il messaggio di Pace nel 2014 ho deciso di fondere La Colomba con i 16 Simboli Collage delle varie ideologie spirituali.
Simboli Collage
Nel 2013 ho realizzato i simboli miniaturizzati con la carta di giornale utilizzando la tecnica del giornale. Perché?
Perché i simboli desiderano dare un messaggio! Ci dicono che dovremmo vivere all’insegna della semplicità ecco perché la scelta di un materiale povero come la carta di giornale! E poi?
E poi ci dicono che desiderano comunicare, informare, che anche se appaiono tutti diversi, se i loro contenuti sono diversi, se i loro messaggi sono diversi, tutti parlano ugualmente d’amore e per questo vanno nello stesso modo accettati e rispettati.
Desideriamo ascoltarli? Cambiare pensiero è molto facile… basta fare clic!
Nel 2012 ho ideato il Logo dei Simboli
Nel logo i 16 Simboli sono dello stesso colore perché devono essere considerati tutti uguali ed importanti.
Sono racchiusi in un cerchio che simboleggia il pianeta perché è sul nostro pianeta che tali simboli sono utilizzati.
Ciascun Simbolo è incastonato in una casella quadrata il cui colore è lo stesso del tessuto dei cuori che hanno incorniciato i Simboli presentati durante l’evento.
L’ellisse intorno al pianeta rappresenta l’universo.
La sfumatura dichiara la non omogeneità del cosmo.
“Una cosa a cui tengo molto è coinvolgere gli artisti che condividono questo progetto, nel realizzare opere o presentare elementi che raffigurino e aiutino a diffondere il logo che racchiude i 16 simboli dei vari pensieri dell’umanità. Sono certa che l’inserimento di questi simboli, riuniti o in ordine sparso, in opere d’arte o in qualsiasi oggetto di uso quotidiano, contribuisca a rendere tali simboli più familiari.
Di conseguenza sarà facile fissare visivamente questo concetto: tutti i simboli, che rappresentano pensieri diversi, devono e possono tranquillamente coesistere.
Si potrà così attivare un processo psicologico che permetterà alle diversità di essere maggiormente conosciute, diffuse, accettate e perciò rispettate.”
Nel 2011 ho creato i Simboli dorati
Ciao! Sono lo Scudo di David!
Ciao! Sono Omkar!
Ciao! Sono la Stella a nove punte!
Ciao! Sono la Mezzaluna!
Ciao! Sono Croce del sole!
Ciao! Sono Yin e Yiang
Ciao! Sono Torii!
Ciao! Sono la Ruota del darma
Ciao! Sono Khanda!
Ciao! Sono l’Orbitale!
Ciao! Sono la Mano!
Ciao! Sono il Fiore di loto con fiamma!
Ciao! Siamo le Lune della Dea Triplice!
Ciao! Sono Cross Pattee!
Ciao! Siamo le Mani di DioCi siamo fatti fare con materiale di rifiuto:
retine per patate, per cipolle, per ricotta
per farvi riflettere ogni qualvolta gettate via qualcosa.
Pensate a che cosa ci si può fare!
Avete tanto da recuperare,
partite da qualcosa!
Partite dalla spazzatura perchè se imparerete di nuovo
ad apprezzare anche la spazzatura, imparerete a dare valore alle cose
e di conseguenza a voi stessi.
Fatela finita di buttarvi via con droga, alcool e cattivo sesso.
Quindi il messaggio è:
evitate di sporcare il mondo!
Evitate di sporcare le strade, le città, l’arte, lo sport, ma più ancora
evitate di sporcare voi stessi.
Rispettate il mondo!
Rispettate voi stessi!
Il mio amore per voi è sempre infinito
ma voi vi amate così come siete?”
Nel 2010 ho realizzato la Colomba
Il messaggio della Colomba
“Ciao! Sono la Colomba!
Da tantissimi bambini mi sono fatta fare con materiale di rifiuto:
buste per carote, per spaghetti, per lenticchie,
così in giro non troverò più spazzatura!
Finalmente potrò mettere le mie zampette tra l’erba pulita di un bel prato
e il mio amico gabbiano non s’impiglierà più tra le buste di plastica nel mare scambiandole per un gustoso pesce!
Poi mia cugina la civetta mi ha detto che vede tante macchine scontrarsi tragicamente
perchè chi guida beve una cosa chiamata alcool.
Noi invece beviamo solo acqua e non ci scontriamo mai nel cielo!
E ancora mio zio gufo mi ha raccontato che la notte alcuni di voi non dormono nel proprio letto
ma gironzolano scambiandosi delle bustine bianche chiamate droga che vi fanno stare paurosamente male.
Noi dormiamo sempre nei nostri nidi e ci scambiamo soltanto dei vermicelli che ci fanno stare tanto tanto bene!
Come mai voi che siete più intelligenti di noi vi comportate così?” ©Daniela Bertoletti
Nel 2009 ho creato il Bambinello
Il messaggio del “Bambinello”
“Ciao! Sono Gesù Bambino!
Mi sono fatto fare con materiale di rifiuto:
retine per patate, per cipolle, per ricotta
per farvi riflettere ogni qualvolta gettate via qualcosa.
Pensate a che cosa ci si può fare!
Avete tanto da recuperare,
partite da qualcosa!
Partite dalla spazzatura perchè se imparerete di nuovo
ad apprezzare anche la spazzatura, imparerete a dare valore alle cose
e di conseguenza a voi stessi.
Fatela finita di buttarvi via con droga, alcool e cattivo sesso.
Quindi il messaggio è:
evitate di sporcare il mondo!
Evitate di sporcare le strade, le città, l’arte, lo sport, ma più ancora
evitate di sporcare voi stessi.
Rispettate il mondo!
Rispettate voi stessi!
Il mio amore per voi è sempre infinito
ma voi vi amate così come siete?” © Daniela Bertoletti
Materiali per realizzare il “Bambinello”
Come è nato il progetto “Eccomi! Risali con me”?
C’era un’ idea che mi balenava ogni tanto, pensavo:
“ Come sarebbe bello costruire un presepe con materiale di rifiuto e posizionarlo in qualche angolo significativo di Roma, poter trasformare la spazzatura in qualcosa di molto significativo, qualcosa da rispettare!…….”
iniziai così a mettere da parte bottiglie di plastica, retine, contenitori per uova. Ma la realizzazione del presepe restava un’idea…poi un giorno, con quei rifiuti, creai dei contenitori per delle composizioni floreali natalizie, era la fine di novembre 2009, sentivo l’atmosfera delle feste in arrivo; Joy, la signora che vive con noi, rimase così meravigliata e sorpresa di quello che si può fabbricare con i rifiuti che, con entusiasmo, mi chiese se potevo comporre qualcosa, anche per lei, da portare in chiesa.
“Ma certo! La faccio subito! Dove la vuoi mettere?” Le domandai.
“Ai piedi dell’altare” rispose.
“Allora ti faccio un Bambinello!” Le dissi di getto.
E così un semplice fantoccino prese forma fra le mie mani, utilizzai retine per patate e per cipolle, nel garage c’era anche un cestino di ricotta da buttare, lo tagliai…
“eh sì! Sembra proprio l’aureola del Bambinello, ci vuole una base sul quale adagiarlo, un semplice cartone ecco! Queste foglie di palma sembrano proprio dei raggi di luce!”
Spruzzai poi tutto d’oro…
“che bello sarebbe dargli la voce di un bambino:
“Rispettate il mondo Rispettate voi stessi!
sì sì Il Bambinello potrebbe dire così!”
Pensai che dovevo assolutamente trovare un bambino, un piccolo bambino molto espressivo che doveva enunciare un messaggio semplice che scrissi immediatamente:
“Ciao! Sono Gesù Bambino!
Mi sono fatto fare con materiale di rifiuto:
retine per patate, per cipolla, per ricotta
per farvi riflettere ogni qual volta gettate via qualcosa
pensate a che cosa ci si può fare! ecc…”
Telefonai alle mie amiche:
“conoscete un piccolo bambino, bravo, espressivo?”
Fu Lilla, una mia cara amica, che mi indicò Carlo, un bambino eccezionale, incredibile, nella scuola S. Pio X a Roma.
Presi la video camera e dopo essere stata annunciata all’insegnante, dalla mia amica, mi recai nell’Istituto piena d’entusiasmo, sicura di riuscire nell’impresa, sicura di trovare il bambino che poteva donare la voce a Gesù. Provai a fare vari provini a più bambini ma in effetti la voce di Carlo fu quella che risultò perfetta per me, fantastica per l’obiettivo immaginato.
Joy doveva aspettare il 15 dicembre per poter portare in chiesa il Bambinello.
“Allora non lo porti subito?” Le chiesi.
“Bene! Nel frattempo lo metterò a piazza di Spagna! Sì sì lo metterò a piazza di Spagna! Sulla scalinata! Servirebbe un megafono per diffondere il messaggio!” Le dissi.
Anche Joy si entusiasmò all’idea che cominciò a maturare rapida nella mia mente, fermai qualche venditore ambulante per chiedergli dove si poteva acquistare un megafono e come poteva essere alimentato.
Riscontrai però che la qualità della voce risultava veramente pessima. Seguirono perciò mille telefonate per capire che la cosa migliore era trovare una cassa amplificata a batteria. Pensai che potevo anticiparmi il regalo di Natale e così, estremamente decisa, nonostante le molteplici dissuasioni ricevute da tutti, mi sentivo dire: “Sei diventata matta?”…mi recai in un negozio specifico per noleggiare una cassa amplificata a batteria ma mii resi conto che era molto più conveniente acquistarla e così…tornai a casa con “un bel peso”.
La posizionai su un carrello per rendere possibile il viaggio in treno con il quale, insieme a Luciana, un’ amica speciale, volevo raggiungere piazza di Spagna!
L’insostituibile, fedele amica di sempre, Anna, mi portò del tessuto rosso, che risultò perfetto per la mia idea che era quella di creare un cuore come base per il ‘Bambinello’.
Arrivò il 6 dicembre, tutto era pronto, anche un po’ di tremarella alle gambe; Luciana venne a dormire da me la sera prima, mi aiutò nei preparativi, la mattina seguente partimmo, lei portò il carrello con il tessuto e il Bambinello dentro una grande busta, il carrello pesante, con la cassa amplificata, spettava a me!
Il controllore del treno ci aiutò a salire a bordo, tutti ci guardavano con curiosità, in effetti non sembravamo degli ambulanti o artisti di strada, ma allora… chi potevamo essere?
Da Piazzale Flaminio fu preferibile procedere a piedi, i carrelli, i pacchi erano troppo ingombranti, sarebbe stato difficile farli passare tra i girelli della metro, quindi c’incamminammo separate, vista la larghezza dei marciapiedi di Via del Babbuino, una sul lato destro e l’altra sul sinistro.
“Tutto ok Luciana? Ce la fai?” Le gridavo ogni tanto.
“Tranquilla tutto a posto!” rispondeva.
Continuavamo a sentirci addosso gli occhi un po’ interdetti dei passanti fino all’arrivo a piazza di Spagna, che trovammo affollatissima.
“Mamma mia quanta gente! Vigili, carabinieri, vigili del fuoco, stanno posizionando la ghirlanda alla Madonna! Beh è per l’8 dicembre!”
Luciana mi guardò con aria molto preoccupata e titubante:
“Dani non credo che sia il caso” mi disse.
“Aspetta aspetta magari ci spostiamo più in alto” le risposi.
Avevo pensato di posizionare l’allestimento nella prima piattaforma, di fronte alla barcaccia, ma lì non risultò proprio possibile, potevo essere subito fermata!
“Vado a vedere lassù! A metà della scalinata, magari è più tranquillo, saremmo più defilate! Sì sì vieni! Andiamo! Aiutami a portare il carrello, lassù va bene”.
L’agitazione non mancava, i miei movimenti erano ultra rapidi e concitati, non c’era stato tempo per chiedere la necessaria autorizzazione, essendo sola, mi ero assunta tutti i rischi che un gesto così poteva provocare, ero pronta a pagare in tutti i sensi le conseguenze, avevo immaginato intensamente di non essere bloccata, desideravo a tutti i costi mostrare il Bambinello e far ascoltare il messaggio, non avevo in mente, nulla di più, mi sentivo spinta da una forza interiore che non riuscivo a domare con il raziocinio, dovevo e volevo assolutamente effettuare quel gesto, lanciare quel breve messaggio, inoltre ritenevo fosse importante testimoniare, con materiale fotografico, che il tutto fosse realmente avvenuto, in quella speciale postazione.
La voce di Carlo arrivava forte e chiara, mentre il Bambinello, rappresentato dall’umile fantoccino, ricopriva un piccolo spazio dell’ampia piattaforma, a metà scalinata, che si rilevò essere perfetto, simile ad un magnifico anfiteatro.
I primi passanti increduli e incuriositi si fermarono e ascoltarono attenti. L’idea si era realizzata, la cassa amplificata aveva funzionato, non mi avevano arrestato, l’agitazione era svanita e un senso di soddisfazione mi pervase. Anche Luciana si era tranquillizzata, era contenta di avermi supportata in un gesto che ritenevo di vitale importanza.
Tutto rientrò nei carrelli e nelle buste e l’arrivo al treno fu ricco di sensazioni.
“Grazie Luciana! Non so come ringraziarti, senza di te non avrei potuto realizzare nulla!”
La notte passò tranquilla ma il risveglio fu repentino con un’idea ben precisa:
“Sì certo! Ecco cosa devo fare, devo chiedere anche ai bambini di fare il loro “Bambinello” con materiale di rifiuto e di portarlo sulla scalinata di Piazza di Spagna, come gesto simbolico, dovranno promettere di rispettare le strade, la città, il mondo, se stessi!”
Ecco il punto, il passaggio fondamentale:
“partire dal recupero dei materiali per arrivare al recupero dei valori”.
Fissai subito un’altra data, prima della chiusura della scuola per le vacanze di Natale, prima che tutti partissero.
“Sì Anna, il 20 dicembre 2009 ore 12, questa è la data che devi far apparire alla fine del video, con la richiesta dei Bambinelli ai bambini, lo pubblicheremo su youtube!”
I primi Bambinelli arrivano e il TGR, la sera stessa, con mia enorme sorpresa, mandò in onda un breve servizio. Questo risultato, ricevuto solo dopo 14 giorni, fu per me un chiaro messaggio dell’universo che mi incoraggiava a procedere e…