Settimo Evento

Anche quest’anno siamo tornati sulla terrazza del Pincio il 21 marzo per il 7°evento Rispettate il mondo Rispettate voi stessi.

E’ stata una giornata meravigliosa baciata dal sole!


I ragazzi innalzano i simboli che hanno costruito con materiale di rifiuto per il 7° evento

qui sotto i video realizzati durante l’evento e a seguire tutte le foto


                                         
Tutti gli allievi presenti, come ogni anno, hanno fatto la promessa di rispetto a Roma, al mondo e a se stessi innalzando tanti ma tanti simboli dei vari credo.


E’ sempre emozionante e commovente vedere come tanti puri e giovani cuori riescano a pulire improvvisamente l’aria in una mattina particolare!



Ascoltare anche i bellissimi Haiku, realizzati da piccoli studenti, sugli eventi precedenti, mi ha fatto improvvisamente realizzare come il percorso intrapreso abbia già una sua storia e come, cose mostrate e dette, siano già impresse nelle loro menti. E’ quindi un cammino da perseguire con sempre più tenacia, passione e perseveranza! Si raccoglieranno frutti preziosi!

Ringrazio tantissimo tutti gli insegnanti, i presidi, le autorità comunali e gli artisti che hanno accettato e condiviso l’invito a Risalire insieme.
Abbraccio e faccio un inchino a tutti voi, il nostro appuntamento sarà sempre al Pincio, Piazzale Napoleone I, per l’8° evento Rispettate il mondo Rispettate voi stessi, con pittori, scultori, danzatori, musicisti, attori, psicologi, poeti che già da ora desiderano partecipare e aggiungere il loro particolare e unico senso di rispetto.





Queste prime foto sono state scattate la mattina alle 6,00 anche con l’ausilio di un drone. Bellissima alba su Roma vista dall’alto. Sulla terrazza del Pincio la composizione 5mt x 10mt di un’eccezionale immagine concessa dalla NASA in cui si vede, per una fortuita concomitanza di circostanze, l’atmosfera, un sottile cerchio verde che circonda il pianeta.


         






Tanti artisti hanno partecipato all’evento di quest’anno. Qui le foto delle loro opere e di momenti “rubati” durante la mattinata.


 
L’albero della vita di Enrico Benaglia

 
La guerra dei Balcani-l’assedio di Sarajevo 
di Giuseppe Cavallaro


                                            Enrico Todi                   Shopping Bag ed. 2010 e 2012
                            Associazione culturale internazionale Diletta Vittoria 



L’incredulo di Alessandro Baronio


Ancora speranza di vita c’è di Sergio Iaquinta



Le interviste agli artisti



  Green Revolution di Daniela Poduti Riganelli

W il Bucato di Daniela Poduti Riganelli






estemporanea di Linda Marinucci
Eros Cavallaro  e la sua opera “mi faccio la bici”

I colori dell’umanità 
di Gianfranco Ceccucci, Emanuela Troiani,  Lauretta Di Paolantonio

Futuro Ancestrale di Paola Grizi


La tela  Croce astratta e il gioiello Be Human! di Fabiano Trionfi

Pratolento di Lara Alfieri e Roberta Capasso



Agnes Preszler e la sua opera “San Francesco”











Ed ecco i 16 simboli realizzati con materiale di rifiuto che, con i teli dei colori dell’arcobaleno, contribuiscono a donare l’anima e i colori all’evento


















 
Gli allievi partecipanti sfilano, attraversando il Piazzale Napoleone I, fino a raggiungere l’indescrivibile terrazza del Pincio, per effettuare la promessa di Rispetto, a Roma, a se stessi, agli altri, al mondo, innalzando i simboli dei vari credo!
























Dopo aver effettuato la promessa gli allievi assistono alla seconda parte dell’evento alternandosi, sulla terrazza, con gli artisti per comunicare il loro senso del rispetto.








Qui sotto la significativa piece scritta e sceneggiata dalla giovane e brava scrittrice Chiara Pucci, messa in scena per la 2° volta al Pincio. Quest’anno con la regia di Maria Letizia Gorga hanno recitato Micol Califano nel ruolo di Roma, Alessandro Berti nel ruolo di Massimo, Alessandro Pinna nel ruolo di Diego.











Gli allievi, della classe 3°c della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Padre Pio di Sacrofano, hanno cantato “Una città pulita” insegnante Giovanna Minniti.
 

     

Il lavoro sul rispetto dell’acqua eseguito dalla classe 3°c della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Padre Pio di Sacrofano, insegnante Giovanna Minniti.

Gli allievi, delle classi 2° A,  2° B, 3° A, 3° B,  4° A,  4° B  della Scuola primaria S. Pio X, hanno cantato “Di sole e d’azzurro” di Giorgia
Insegnanti Caterina Amelio, Milvia Aresti, Anna Teresa Boschetti, Cinzia Copponi,  Paola Girolamo, Giovanna Vasselli. 



  



Gli allievi della classe 3° b della scuola primaria S. Pio X Insegnante Paola Girolamo.









Il Signore degli Aquiloni non è più lo stesso ma la sua sensibilità continua a inondarci attraverso i suoi particolari aquiloni che continueranno a sfilare ogni anno portati da allievi diversi!


Gli allievi della classe 5° della Scuola primaria di Magliano Romano hanno scritto e recitato “Haiku” poesie giapponesi
Insegnanti Daniela Costanzi, contributo artistico Anna Puocci.














Gli allievi delle classi 2°a, 2°c della scuola secondaria di 1° grado dell’I.C. Padre Pio di Sacrofano hanno eseguito Schirazula Marazula di G. Mainerio del XVI sec. per flauti e percussioni, Insegnante Alessandra Carlettini 



Gli allievi della classe 2°b, della scuola secondaria di 1° grado dell’I.C. Padre Pio di Sacrofano hanno eseguito una danza antica Tourdion del XVI sec.,  Insegnante Alessandra Carlettini 












L’Associazione culturale Valorizziamoci, rappresentati da Mimma Scigliano (presidente), Dario lo Scalzo e Vittorio Iannicelli, hanno fatto durante la mattina un laboratorio sui valori con gli allievi dell’I.C. Via Cassia Km. 1694, Insegnanti Floriana Giannini, Marco Pelliccioni








Gli allievi della classe 3° t, del Liceo Artistico Roma 1 hanno realizzato numerose opere con materiale di rifiuto ispirate ai temi dell’evento: rispetto per l’uomo, rispetto per l’ambiente, la pace, la fratellanza, i Simboli, i colori dell’arcobaleno. Insegnante Marisa De Santis












Gli allievi dell’Istituto d’Arte Roma 2 , le classi 1°f, 2°c, sezione designer per la moda. Gli abiti e i gioielli sono stati creati e indossati da Sabina Criyanouschi, Elena Mammai, Ilenia Noro. Insegnanti: Marina Gargiulo, Giuditta Petrini.




Gli allievi delle classi 3°b, 3°c della scuola secondaria di 1° grado dell’I.C. Padre Pio di Sacrofano compongono il puzzle della foto della NASA con le 10 torri formate da 5 quadrati da 1m. x 1m. ciascuna come sforzo e contributo simbolico di ognuno per ricostruire e  mantenere intatto il nostro mondo.










La  Dottoressa Monica Campanelli dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).



Giuseppe Scala del “Morlupo Napoli Ensemble” ha eseguito Janneman en Alemoer di Jacob van Eyck


La Dottoressa Rita Martani psicologa, psicoterapeuta e collaboratore scientifico in neuroscienze policlinico Umberto I la sapienza ha presentato “Il simbolismo e l’empatia sociale”.

Le allieve  di Ilaria Petri  Insegnante dello IALS.



L’artista Giuseppe Cavallaro


Elena Marinucci  ha cantato “Vissi d’arte vissi d’amore” dalla Tosca di Puccini


Terry Olivi ha recitato una sua poesia “La mia terra”




Concetta Serata  Assessore alla Cultura del Comune di Sacrofano


Charlie’s Gospel Angels diretti da Charlie Cannon. 
Alla tastiera il Maestro Marco Persichetti










Il gruppo Al Azahar Ensamble ha danzato una coreografia di Zara







Al 7° evento Rispettate il mondo Rispettate voi stessi hanno partecipato:

Istituto Comprensivo Morlupo
Istituto Comprensivo Nazzano
Istituto Comprensivo Padre Pio di Sacrofano
Istituto Comprensivo Via Cassia Km. 1694
Scuola Primaria di Magliano Romano
Scuola S. Pio X di Roma
Liceo Artistico Roma 1
Istituto d’Arte Roma 2
Liceo Artistico di Tivoli

L’attrice e regista Maria Letizia Gorga
L’attore Alessandro Berti
L’attrice Micol Califano
L’attore Alessandro Pinna
Il cantante Charlie Cannon
Il coro “Sisters and Brothers Gospel Choir Ensemble”
Il Maestro Marco Persichetti 
Gli aquiloni de  “Il Signore degli Aquiloni”
La Poetessa Terry Olivi
La Dott.ssa Monica Campanelli dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)
Al Azahar Ensamble diretto da Zara
La scrittrice Chiara Pucci
L’insegnante di danza Marcella Scazzina
L’Insegnante e coreografa dello IALS Ilaria Petri  e i suoi allievi
Il Maestro Giuseppe Scala
L’artista Enrico Benaglia
Il soprano Elena Marinucci
Il Presidente Mimma Scigliano dell’ Associazione culturale Valorizziamoci
Dario Lo Scalzo -Associazione culturale Valorizziamoci
L’artista Alessandro Baronio
La Prof.ssa Antonella Costa psicologo,  psicoterapeuta e docente di psicologia
Enrico Todi Presidente dell’Associazione Culturale Internazionale Diletta Vittoria Via Margutta
Tiziana Todi- Galleria Vittoria Via Margutta
Tiziano Todi – Galleria Vittoria Via Margutta
La Dott.ssa Rita Martani psicologa, psicoterapeuta
L’artista Daniela Poduti Riganelli
L’artista Giuseppe Cavallaro 
L’artista Paola Grisi
Eros Cavallaro
“Laceraritrovata” Fabiano Trionfi, Roberta Capasso
L’ artista Gianfranco Ceccucci
L’artista Emanuela Troiani
L’artista Lauretta Di Paolantonio
L’Architetto Sergio Iaquinta
L’artista Linda Marinucci 
L’artista Agnes Prezler 

IL SIMBOLISMO E L’EMPATIA SOCIALE

Il simbolo
La parola “simbolo” deriva dal latino symbolum (segno) che a sua volta deriva dal tema del verbo symballo avente il significato approssimativo di “mettere insieme” due parti distinte. Il simbolo contiene di per sé quello che vuole significare e può essere di due tipi:
·      convenzionale, in virtù di una convenzione sociale;
·      analogico, capace di evocare una relazione tra un oggetto concreto e un’immagine mentale.
Ad esempio, il linguaggio parlato consiste di distinti elementi uditivi adoperati per rappresentare concetti simbolici (parole) e disposti in un ordine che precisa ulteriormente il loro significato. I simboli possiedono un forte carattere intersoggettivo, in quanto sono condivisi da un gruppo sociale o da una comunità culturali, politiche e religiose. Il simbolo è performativo (produttivo, produce qualcosa nella realtà, trasforma la cultura), intransitivo (non traducibile) e quindi è infinitamente interpretabile.
Diventa importante distinguere il simbolo dal semplice segno: il segno, infatti, è convenzionale, comprensibile a tutti, mentre il simbolo (3) esprime un significato inesauribile razionalmente, in cui può apparire per nulla simbolico a colui che lo ha prodotto, ma che tale invece sembri a un’altra coscienza.
Se, come sostiene René Alleau (6), una società senza simboli non può evitare di cadere al livello delle società infraumane, poiché la funzione simbolica è un modo di stabilire una relazione tra il sensibile e il sovrasensibile, sulla interpretazione dei simboli e sul loro impiego da sempre gli uomini sono divisi. All’interno del medesimo simbolo vi sono evocazioni simboliche molteplici e gerarchicamente sovrapposte che non si escludono reciprocamente, ma sono anzi concordanti tra loro, perché in realtà esprimono le applicazioni di uno stesso principio a ordini diversi (5) , ed in tal modo si completano e si corroborano, integrandosi nell’armonia della sintesi totale. Questo  rende il simbolismo un linguaggio meno limitato del linguaggio comune ed adatto per l’espressione e la comunicazione di certe verità, facendone il linguaggio iniziatico per eccellenza ed il veicolo indispensabile di ogni insegnamento tradizionale (5). Il simbolo quindi con un significato immediato contenuto al suo interno si può dire abbia una valenza metafisica nascosta, espressa da un intimo rapporto tra la raffigurazione sensibile espressa nel simbolo stesso e la sua valenza ideale.
I simboli vengono da sempre utilizzati dall’uomo, fin  dalle società primitive per trovare poi un’ ampia applicazione nella religione, nell’antropologia culturale, nella filosofia, nella letteratura, nelle scienze, fino alle riflessioni romantiche sul mito per arrivare al simbolismo dei sogni nella psicoanalisi di Freud e nella psicologia del profondo di Jung.
Una riflessione specifica sul simbolo è stata condotta da Ernst Cassirer (1874–1945) incentrata sul concetto della “funzione simbolica”. Lo spirito umano è in grado di sintetizzare il molteplice sensibile tramite attività naturali come il linguaggio, il mito, la conoscenza razionale (4).

Cassirer (4) conduce poi un’analisi fenomenologica della logica e del linguaggio comune che lo porta a scoprire nel simbolo quello che egli chiama “un più di senso”, un accumulo di significati, che lo rendono molto più significante rispetto al segno e quindi impossibile da utilizzare nella logica formale ed astratta. Possiamo riassumere il tutto dicendo che il simbolo è una associazione di immagini nella quale chi legge è libero di interpretare, questa è la capacità simbolica.

La capacità simbolica
La caratteristica primaria dell’uomo, ancora prima che nella sua tendenza all’aggregazione sociale, si esprime nella sua capacità simbolica che consiste nell’attribuire a un segno, a un suono, a un oggetto un valore, un significato che va oltre il segno (ad esempio, un grido, come reazione a uno stimolo doloroso). L’essere umano si distingue dagli altri animali per la capacità di manipolare simboli e di conseguenza di usare un linguaggio. Tale caratteristica si manifesta nel linguaggio emotivo, nella capacità di comunicare tramite un’articolazione di simboli significanti.

“ La differenza tra linguaggio preposizionale e linguaggio emotivo costituisce la soglia tra mondo umano e animale: entrambi hanno immaginazione pratica, ma quella simbolica è caratteristica esclusiva dell’uomo. L’apparizione del sistema simbolico trasforma la situazione esistenziale dell’uomo. Egli vive in una “diversa” dimensione della realtà. Egli con la sua capacità simbolica supera i limiti della vita organica, “non vive più in un universo soltanto fisico, ma in un universo simbolico. […] L’uomo non si trova più direttamente di fronte alla realtà; per così dire, egli non può più vederla faccia a faccia. La realtà fisica sembra retrocedere via via che l’attività simbolica dell’uomo avanza” (Cassirer, 1944).
L’uomo non deve essere considerato animal rationale, piuttosto animal symbolicum (4-5). L’uomo è un animale simbolico nel senso che la sua azione si esprime principalmente nelle varie forme della cultura, cioè nei grandi sistemi simbolici costituiti dai miti, dalle religioni, dalle arti e dalle scienze. Tutto ciò esalta la funzione e il valore del linguaggio e del simbolo (3) nella cultura umana, valore che si esprime non solo nella trasmissione e nella comunicazione, ma anche nella produzione del pensiero. Importante è ricordare che la  simbolizzazione e strettamente legata alla capacità progettuale e all’immaginazione, tanto che queste capacità vanno viste congiuntamente, come espressioni dell’intelligenza umana astrattiva e dello psichismo umano. Pertanto la comunicazione simbolica mediante la capacità immaginativa e il linguaggio, concepisce e rappresenta l’ambiente in cui si stringono i rapporti sociali e si formano nuovi sistemi di comunicazione. Queste forme di comunicazione rientrano in un simbolismo sociale.

Se consideriamo le teorie di Mead (1) che ebbero grande influenza su tutte le teorie psicologiche sociali di orientamento sociologico, scopriamo come per lui la capacità di manipolare i Simboli è alla base della vita sociale mentre la società è alla base dello sviluppo della mente, in quanto il mondo interno si struttura sulla base delle internalizzazioni e delle interazioni (conversazioni) che teniamo con gli altri  (es. teoria del Self).
La capacità simbolica come già citato è strettamente legata alla capacità progettuale e all’immaginazione  permettendo all’essere umano l’utilizzo del simbolo per sintonizzarsi con altri mondi,  altre esperienze e aprire la mente verso una dimensione profonda spesso inesplorata dell’ esistenza, il tutto consente quindi un passaggio fondamentale che porta all’empatia cioè a “sentire l’altro”(2).
Questo richiama la capacità di anticipare il senso e il valore del dolore e della gioia dell’altro, si tratta di riuscire a mettere accanto o nello spazio di profondità dell’esperienza non solo percettiva, la possibilità di un’altra logica, di un altro eventuale esito su un altro piano. Nessuno dei modi più comuni di mettersi in rapporto con il mondo – percezione e sensazione- sfugge alla capacità simbolica-immaginativa, questa ci permette di partecipare nell’unica forma possibile, quella di renderci conto di ciò che è successo alla luce di un’utopia , di un amore, di un’idea che getti un ponte tra noi e gli altri. Quando ci troviamo sul “ponte” apparentemente rimaniamo sospesi, mentre la capacità simbolico-immaginativa è al lavoro con il suo fondamentale movimento di anticipazione che permette di rivolgerci ad altri, di condividere e capire il distino altrui, creando una rete di rapporti spirituali, attivando la nostra capacità di intuire le implicazioni di civiltà, di culture, di concezioni della morte e della vita, la stessa idea di Dio e di futuro, che scaturiscono dagli avvenimenti e dalle persone con cui cerchiamo di entrare in contatto, questa è l’ empatia sociale cuore di ogni forma di partecipazione del destino altrui. L’empatia sociale  aiuta ad  attivare un processo psicologico capace di permettere alle diversità di essere maggiormente conosciute, diffuse, accettate e perciò rispettate in modo tale che tutti i simboli, che rappresentano credi e culture diverse, devono e possono tranquillamente coesistere”.

                      D.ssa Rita Martani                      

BIBLIOGRAFIA
1.     Mente , se e società.
2.     Sentire l’altro, conoscere e praticare l’empatia, Laura Boella, ed. Raffaello Cortina 2006.
3.     L’uomo e i suoi simboli, Carl Gustav Jung, Raffaello Cortina Edizioni.
4.     Filosofia delle forme simboliche. Vol. 1: Il linguaggio, Cassirer Ernst, 1996, La Nuova Italia.
5.     Metafisica delle forme simboliche, Cassirer Ernst, 2003, Sanson.
6.     La scienza dei simboli, René Alleau, Sansoni Editore 1983.